La Nuova Frontiera del Turismo: “GO!25” e la Ricerca del Bagno (pubblico) Scomparso
Siamo nel 2025. Gorizia e Nova Gorica, finalmente, sono diventate la “Capitale Europea della Cultura”, un riconoscimento che, diciamolo, è più un po’ un’operazione di marketing che un vero atto di merito culturale. Ma non importa. Come ogni evento che si rispetti, occorre prepararsi al meglio per accogliere la marea di turisti che si riverseranno nelle nostre strade, ansiosi di immergersi nel fermento culturale di questa doppia città, più “transfrontaliera” che mai. Ma, attenzione, c’è un piccolo, insignificante, dettaglio che potrebbe rovinare tutto: I BAGNI PUBBLICI.
Se non siete già venuti a visitare Gorizia o Nova Gorica negli ultimi mesi, vi diamo la notizia con una delicatezza tutta goriziana: non saprete dove cazzo pisciare. Zero. Nulla. Niente. Proprio come il vuoto cosmico di chi ha preparato la città ad accogliere MILLEMILAMIGLIONI di persone senza pensare che, questi, pisciano e cagano.
Il Sindaco Ziberna e i Consigli Illuminati
Il Pezzogrosso, di fronte a questa crisi igienico-urbana, ha risposto con la tipica saggezza di chi sa come risolvere i problemi… a suo modo. Nelle sue dichiarazioni ufficiali, il Sindacone avrebbe suggerito ai turisti di “apprezzare l’esperienza del trattenere i propri bisogni fisiologici come parte di un viaggio che può diventare anche introspettivo” una vera sfida con se stessi: “QUANTO RESISTERò PRIMA DI CAGARMI ADDOSSO?”. In fondo, uno sei simboli della cultura “de ste parti” è la resistenza.
L’Assessore Artico: Risposte Evasive e Un Sorriso da Manuale
Nel frattempo, l’assessore a GO!25 Patrizia Artico, è intervenuta con una serie di risposte che, probabilmente, sono state scritte dall’ex assessore al bilancio in un momento di poca lucidità. Quando le è stato chiesto, con toni che rasentavano la disperazione, se fossero previsti interventi per porre rimedio alla tragica mancanza, Artico avrebbe risposto, con il solito tono rassicurante: “Stiamo pensando a soluzioni innovative, come aree dedicate che potrebbero anche diventare una sorta di esperienza culturale aggiuntiva. Luoghi in cui riscoprire la natura e le sue peculiarità”. Tradotto: “Andè cagar ta le frasche”
Fabrizio Oreti e la Promessa di un Futuro Fantastico
Ma l’epopea della mancanza di cessi pubblici ha anche un’altra faccia: l’assessore alla cultura, Fabrizio Oreti, fantasioso visionario, ha già elaborato idee mirabolanti e soluzioni Leonardesche. Una su tutte: un teletrasporto a mutanda che proietta le molecole dei rifiuti organici dei malcapitati turisti, in un luogo imprecisato dello spazio tra qui e Nettuno. Un po’ come i bei tempi di “Guglielmo funziona per-fet-ta-men-te” ma più figo
I Turisti: Una Lunga Odissea per Trovare il Bagno
Nel frattempo, “la visita alla Capitale Europea della Cultura 2025 – Italian Version” ha preso una piega alquanto inusuale. I turisti, giunti in città per immergersi nella cultura, si sono trovati a fare i conti con una delle sfide più inattese: trovare dove andare a cagare. Ecco che, come novelli “Indiana Jones – Alla ricerca dell’Arca Perduta” si son dovuti trasformare in “Poveri Cristi – Alla Ricerca del Cesso Scomparso”. Ecco che, in soccorso ad un organizzatore poco organizzato, arrivano, loro malgrado, quelli che, dopo aver investito fior fior di quattrini, pagato spropositi di tasse, innumerevoli multe per dehor fuori misura di mezzomillimetroemezzo, folli sanzioni per un minuto di ritardo sull’orario di chiusura, speravano di rifarsi un po’ le ossa grazie al flusso turistico dell’evento: gli operatori della ristorazione (trattorie, bar, ristoranti, enoteche, ecc.).
La Rabbia degli Esercenti
E proprio a proposito dei “locali pubblici”, alcuni esercenti si sono trovati a dover affrontare una situazione paradossale. La faccia da culo di chi entra in un locale con l’espressione disperata di chi si sta cagando nei pantaloni, e dopo essersi fatto beatamente i cazzi propri nel bagno se ne va senza neanche consumare un cazzo di caffè, è ormai una scena quotidiana alla quale i locandieri autoctoni, ormai, si son dovuti tristemente abituare. Ma la rabbia dei gestori è comprensibile: “Ci chiedono di fare i pubblici servizi senza guadagnare un euro, ma quando arriva la TARI, si son già dimenticati tutto”
Un Invito a Resistere
In conclusione, GO!25 è un evento che celebra la cultura… e la resistenza fisica. Chiunque voglia vivere un’esperienza indimenticabile, tra arte e sopportazione delle necessità fisiologiche, troverà in Gorizia una palestra perfetta. E se riuscirete a sopravvivere senza pisciarvi nelle mutande, a Gorizia avrete sperimentato cultura e RESISTENZA. Se poi, invece, non avrete resistito ed avrete avuto il gran culo di trovare un bagno libero in un bar, quando starete uscendo senza aver consumato neanche un caffè, state tranquilli… è gratis anche il VAFFANCULO di chi sta dietro al banco.